Giovedì 2- Venerdì 3 Agosto


Finalmente si parte. Sono le 21,30. La Clio che abbiamo in dotazione per il viaggio è piena come un uovo di bagagli e sulla salita successiva allo svincolo A25-A24 a stento riesce a raggiungere i 70 km/h; comunque tutto procede per il meglio ed alle 23.30 siamo in aeroporto all’interno del quale ci attendono padre Mario e tutti i componenti dell’Alleluya Band di ritorno dalla tournée che li ha visti impegnati con grande successo in molte città italiane.

Subito una sgradita sorpresa, padre Mario non ripartirà con noi perché uno dei componenti dell’Alleluya band deve operarsi urgentemente ad un occhio; si teme qualche cosa di serio, speriamo di no. Inoltre padre Mario ha un braccio ingessato, ma soprattutto un’aria veramente stanca, ragion per cui non è proprio il caso che ritorni a Balaka in queste condizioni.

Confesso la mia delusione nel non averlo con noi durante il viaggio e soprattutto nel nostro periodo di soggiorno nella casa del volontariato da lui gestita; la sua assenza si farà sentire dal punto di vista organizzativo. Dopo i saluti di rito, si parte, quasi in orario, per Addis Abeba. Qui giungiamo appena in tempo per essere trasferiti su un altro aereo che alle 13.05, con circa un’ora di ritardo sul previsto, ci lascia a Lilongwe.

Dopo aver constatato che tutte le valigie (nostre e del gruppo) sono arrivate a destinazione assistiamo all’incontro dei componenti dell’Alleluya band con le loro mogli e figli. La loro gioia è come sempre contagiosa ed affrontiamo l’ultima parte del viaggio in un clima di grande serenità. Il tratto Lilongwe-Balaka appare più lungo del solito, visto che siamo su un pullman che, per via del suo stato e del fatto che è pieno di bagagli oltre che di persone, non può permettersi velocità superiori agli 80 km/h; comunque, se questo da una parte aumenterà le nostre ore di viaggio, dall’altra mi fa sentire più sicuro.

Dopo tre ore e mezzo di viaggio, siamo finalmente a Balaka. Luca e Mafalda vengono sistemati in una stanza, mentre io, per la scarsità degli alloggi, vengo sistemato, per il momento, nell’ufficio di don Cesare. Sono le 18.00, e finalmente siamo a destinazione.

Considerazioni:

Durante il viaggio sul pullman ho notato la profonda trasformazione che sta vivendo Lilongwe. La città è un immenso cantiere che spero porterà ad un significativo miglioramento della viabilità; mi auguro che venga potenziata la segnaletica stradale, visto che, al momento, ci saranno sì e no due segnali stradali che indicano le direzioni da seguire.

Ho notato che Mafalda durante il trasferimento verso Balaka aveva le stesse mie perplessità circa la pericolosità del viaggio lungo la lunghissima strada che porta da Lilongwe alla nostra meta. Forse la cosa migliore sarebbe atterrare a Blantyre (circa 100 Km da Balaka). Vedremo la prossima volta se la cosa è fattibile.

Mafalda:

“Tanto più  grande è un desiderio, tanto più grande è la gioia che si prova quando questo si realizza”. Sono le parole che il mio parroco don Antonio Salone ama ripetere e…quanto sono vere!

Da quando sette anni fa è iniziata l’avventura dell’adozione a distanza della piccola Ethel (oggi quindicenne), l’Africa è entrata nel mio cuore.

Ora che i miei figli Luca e Simona sono cresciuti, ho potuto realizzare il mio grande desiderio; finalmente sono a Balaka nientemeno che con Luca che ha voluto condividere questa meravigliosa esperienza con me. Mi dispiace, ma non riesco a trasmettere su carta la gioia, l’emozione e l’angoscia che sto provando in questo momento, ma ve lo assicuro, c’è una rivoluzione di sentimenti dentro di me che non riesco a controllare.        

 

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