Domenica 12 Agosto


La notte è andata male, ho sudato come se avessi giocato tre partite consecutive a pallone, per fortuna dopo qualche ora sembra che la temperatura si sia abbassata, ma non tanto da permettermi di recarmi a Phalula.

Resto tutto il giorno a letto nella speranza che la temperatura si abbassi ulteriormente, anche perché stasera dovremmo andare all’Hippo  e stare un po’ tutti insieme; verranno anche padre Beppe, da quest’anno parroco di Kankao, ed Ethel. Intorno alle diciotto, poiché la febbre ha raggiunto un livello accettabile, decido di partecipare alla serata all’Hippo, che è uno degli hotel più in dei dintorni di Balaka.

La distanza che ci divide dal ristorante è di circa trenta km. La pericolosità di questo viaggio è ben leggibile sulla faccia di Mafalda. Lungo la strada ci sono persone a piedi, ma soprattutto in bici che senza fari ed in piena notte continuano a camminare come se nulla fosse, continuamente sfiorati dalle macchine che di volta in volta cercano di evitarli.

Comunque, verso le diciannove e trenta siamo sul posto che è veramente bello, anche se sicuramente sarebbe stato apprezzato di più di giorno. Mangiamo tutti un po’ di carne e poi un dolce. Alle ventuno e trenta siamo di nuovo alla casa del volontario, pronti per affrontare, dopo una buona (spero) dormita, il viaggio di ritorno.

Mafalda:

In questi ultimi due giorni siamo stati spiazzati dall’influenza di Ilario, la febbre a 39° lo ha costretto a letto e purtroppo abbiamo saltato la visita al villaggio di Phalula, e così non siamo riusciti ad incontrare parte dei bimbi che abbiamo in quel villaggio.

Ethel ci ha assicurato che non appena andrà a distribuire la retta mensile, porterà ai nostri piccoli i regalini inviati dall’Italia e ci manderà indietro le foto. Lo stesso vale per le bici che non siamo riusciti a consegnare.

Nel frattempo, per muovermi verso la parrocchia o la cooperativa, sono stata costretta a guidare. Può sembrare una banalità (per un’autista come me), ma bisogna considerare che le macchine hanno  il volante a destra e si guida a sinistra, cioè al contrario di come siamo abituati normalmente per cui … vietato distrarsi… i bambini sono sempre lì pronti a saltare sul cassone del pick-up.

Finalmente abbiamo incontrato Madalitso, l’artista della cooperativa “Andiamo” che ha dipinto i tamburi di  Luca. Ha veramente talento e mi ha mostrato numerosi dipinti che ha fatto; a settembre, i missionari gli daranno la possibilità di studiare in Italia a Cecina dove potrà migliorare la tecnica.

La domenica mattina l’abbiamo trascorsa a Messa.  C’è stata una prima Messa celebrata da Padre Cesare alla Casa del Volontario (finalmente in italiano e per pochi intimi) e poi la meravigliosa Messa in parrocchia, in chechewa  celebrata da un prete novello di 29 anni, che è iniziata alle 9.00 ed è terminata alle 12.00 (è la durata media).

Il rito tradizionale è arricchito da canti e danze non solo del coro, ma dell’assemblea tutta. E’  molto coinvolgente, vivace e… veramente una gioia.  Nel pomeriggio assisto al concerto che l’Alleluya Band esegue in onore del prete novello. Durante il concerto, a cui hanno assistito centinaia di persone, il prete novello  è stato chiamato sul palco ed ha ballato insieme a tutti i componenti del gruppo. Consiglio di vedere il filmino.

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